Secondo la legge italiana il richiedente:
– ha diritto all’assistenza medica e alle cure di emergenza;
– ha diritto ad alloggi separati tra uomini e donne e ad alloggiare insieme ai familiari;
– ha diritto a ricevere visita da parte: dei rappresentanti dell’ UNHCR, di avvocati, di organi di tutela dei rifugiati, di familiari o di cittadini italiani che abbiano chiesto e avuto autorizzazione dal Prefetto.
Inoltre:
ove si senta maggiormente a suo agio con un operatore del suo stesso sesso, può chiedere di parlare o di essere visitato da personale del suo stesso sesso; può indicare agli operatori le sue preferenze sul cibo e le sue esigenze particolari, ad esempio quelle legate alla religione.
Ove si trovi in situazioni particolari, ad esempio:
– aspetti un bambino,
– abbia problemi fisici,
– in caso di età avanzata,
– in caso di malattia,
– nel caso in cui abbia subito violenze fisiche o psicologiche,
– nel caso in cui sia stato vittima di torture o maltrattamenti,
– nel caso in cui abbia subito una violenza sessuale,
può informare gli operatori del centro al fine di avere adeguata assistenza.
Ove sia minorenne e si trovi da solo in Italia:
– deve avvertire gli operatori del centro, perché, per legge, come minorenne non può stare in un centro ma ha diritto ad essere ospitato in strutture adeguate alla sua età;
– per la sua migliore tutela, verrà nominato un tutore;
– ha diritto ad andare a scuola;
– per verificare la sua età, e solo con il suo consenso, potrà essere sottoposto ad un esame particolare (radiografia al polso), o ad altri esami all’interno del centro o nell’ospedale più vicino. Ognuno di questi esami ha un margine di errore nel determinare con certezza l’età.