Fornisce assistenza a tutti coloro che presentano un problema sanitario urgente non risolvibile dal medico di famiglia, dal pediatra di libera scelta o dalla Guardia medica.
L’Accesso al Pronto Soccorso può avvenire direttamente o per invio da parte del medico di famiglia o della guardia medica.
Chi si rivolge al Pronto Soccorso accede alle cure non per ordine di arrivo, bensì sulla base dell’urgenza del proprio caso, attraverso una procedura chiamata “Triage”: al suo arrivo il paziente viene accolto da un infermiere che ne valuta accuratamente i sintomi e gli attribuisce un codice-colore, indicante il livello di gravità del problema e quindi la priorità di accesso.
Misure di contrasto alla violenza di genere
L’Azienda Ospedaliera in seguito alla D.G.R. n. 23-4739 del 06.03.2017: “Disposizioni attuative L.R. 24.02.2016 n.4. – Interventi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli: definizione rete sanitaria” ha composto un’equipe multidisciplinare che ha prodotto:
- Documento a Valenza Aziendale “Percorso per adulto, interdetto, inabilitato che subisce violenza”
- Documento a Valenza Aziendale “Percorso per minore che subisce violenza”
L’equipe per adulti è composta da: Medico di Pronto Soccorso, CPSE (Collaboratore Professionale Sanitario Esperto) o Infermiere di Pronto Soccorso, Ginecologo, Ostetrica/Infermiera, Chirurgo, Endoscopista, Urologo, Psichiatra, Medico/Biologo Laboratorio Analisi, Medico di Direzione Medica dei Presidi.
L’equipe per i minori è costituita da: Medico Pediatra di Pronto Soccorso, CPSE (Collaboratore Professionale Sanitario Esperto) o Infermiere di Pronto Soccorso, Ginecologo, Ostetrica/Infermiera, Chirurgo Pediatrico, Neuropsichiatra Infantile, Medico/Biologo Laboratorio Analisi, Medico di Direzione Medica dei Presidi.
Sono, inoltre, coinvolti in consulenza: Psicologo, Assistente Sociale, Medico Legale, Infettivologo e qualsiasi altro operatore di cura necessario per la cura della situazione specifica.
Gli obiettivi di questi percorsi sono:
- Dare una risposta efficace sia in termini clinici che di accoglienza dall’arrivo della persona al Pronto Soccorso.
- Contribuire al riconoscimento dei casi di lesioni derivanti da maltrattamenti o da violenze commesse da terzi, favorendo la rapida attivazione dell’Autorità Giudiziaria.
- Facilitare e standardizzare un percorso adeguato che garantisca riservatezza, disponibilità all’ascolto e modalità di comunicazione adeguata per un paziente in fase di shock (previa formazione specifica agli operatori di cura).
- Mettere a disposizione delle vittime di violenza uno spazio (stanza rosa) di decompressione in ambiente protetto.
- In caso di minore, interdetto o inabilitato o in caso di dichiarazione di consenso informato scritto nell’adulto, ottemperare agli obblighi di rilevamento dei reperti del fatto, raccogliere e conservare correttamente il materiale al fine di consentire gli obblighi di legge.
I percorsi hanno, inoltre, l’obiettivo di:
- Favorire una presa in carico sempre più integrata fra gli operatori interni all’Azienda Ospedaliera e il Territorio.
- Permettere una raccolta e analisi dei dati per un confronto funzionale sia dell’evento critico stesso, che del percorso messo in atto con il Coordinamento Regionale
La referente aziendale è la dottoressa Rossella Sterpone: rsterpone@ospedale.al.it
Sito: www.ospedale.al.it/it/scheda-informativa/interventi-contrasto-alla-violenza-genere